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Chinatown27
- 4 Maggio 2014 in Cina
Dalla cortina di ferro alla muraglia
Un saluto a tutti. Anche se qualcuno ha la (s)ventura di conoscermi e ho scritto qualcosa anche “di là” butto giù due righe di presentazione. Perdonatemi se non ho la verve letteraria delle migliori penne del sito e la capacità di tenere l’audience incollata al video: ragione in più per essere breve. In quanto alla grammatica cercherò di fare il possibile per non violentarla sistematicamente, come da buona regola.
L’amore per il viaggio e per la faiga (anzi per la faiga di viaggio) nasce contestualmente alla prima lunga permanenza all’estero, in California, per ragioni accademiche, attorno alla metà degli anni ottanta. Per una volta, scoprii che le cose stavano (più o meno) davvero come nei film poiché, cazzo, si trombava davvero, a differenza degli amici rimasti a Milano, già allora e nonostante l’età propizia, a farsi abbondanti seghe.
Vennero poi subito, durante le permanenze in Europa, i viaggi di lavoro oltrecortina: Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia e soprattutto URSS. Stava finendo l’epoca del soft indipay che aveva tanto intrigato gli uomini d’affari che finivano da quelle parti, ma riuscii a gustarmi la coda di quelle atmosfere un po’ surreali da socialismo reale, velate di tristezza, ma anche di una qualità di incontri e di umanità che oggi possiamo solo sognarci. Per non parlare dell’erotismo. L’hotel Europeiskj a Varsavia e soprattutto l’inquietante Mezhdunarodnaya a Mosca (un mastodontico hotel sovietico in stile occidentale di lusso costruito per le Olimpiadi del 1980 e da allora mai una manutenzione) sono luoghi che ricordo con le lacrime agli occhi e non solo perché ero più giovane, di belle speranze e con delle sopracciglia da urlo. Gli incontri semi clandestini che si facevano nei corridoi e nel bar me li sogno ancora di notte, così come le discoteche “fatte in casa” di Wroclaw, Zilina, Pilsen, Jelenia Gora (cito nomi a caso dalla memoria). Altro che spesa finta.
Poi venne l’Asia, un assaggio della Cina di Deng dove conobbi, nel 1994 a Pechino, la buona abitudine dei locali di intrattenersi con fighe disponibili in discrete stanze di Karaoke. Allora non c’era ancora questo senso di superiorità nei confronti dell’occidente che (a torto o a ragione o probabilmente entrambe le cose) permea la mentalità del cinese medio oggi, frutto della propaganda ma ahimè anche dagli oggettivi disastri che poco lungimiranti scelte politiche dei padroni del vapore hanno prodotto. C’era una genuina curiosità nei confronti dei laowai, allora ancora piuttosto rari in una capitale in cui il severo faccione del grande Timoniere era ancora molto presente e questo (oltre naturalmente alle citate sopracciglia) aiutava molto a socializzare anche in situazioni di oggettiva difficoltà linguistica.
Ma prima ancora, nel 1987, la mitica Thailandia, su cui così tanto si è detto e scritto che sembra impossibile aggiungere qualcosa di nuovo. Bangkok, anzitutto, ma non gli scintillanti grattacieli di Sathorn o i grandi mall di Sukhumvit: il lungofiume, la Thanon CharoenKrung da Chinatown in giù dove ci furono i primi insediamenti farang , nel piccolo quartiere che sorge attorno all’Oriental. Lì, in pochi metri tra la cattedrale dell’Assunzione, l’Ambasciata di Francia e la Moschea Haron ci si può ancora sentire trasportati in un’altra epoca , sebbene a pochi passi dalla modaiola State Tower. Proprio lì ho cominciato ad amare questa città che ho poi rivisto senza mai annoiarmi più di un centinaio di volte nel corso degli anni. Il quartiere a luci rosse era PatPong (il NEP era ancora al di là da venire e Soi Cowboy era in fase di decadenza, una lunga fase durata sino alla ripresa degli ultimi 6-7 anni) e ricordo ancora la prima gogo girl con cui passai la notte. Come da tradizione (ancora non conoscevo le usanze locali, ero convinto che le puttane si trombassero, grazie e arrivederci come nel resto del mondo) mi lasciò un indirizzo in inglese stentato. Non le scrissi mai, ma ne ebbi la tentazione.
Nel mentre, un paio di volte l’anno salivo a Francoforte per la fiera. Sentivo parlare dai colleghi più attempati di un club sul fiume, il famoso Sudfass (esiste ancora, ma non lo consiglierei a nessuno) . Ci andai, non mi piacque. Ma a differenza di chi si impigrisce sul passaparola, avevo ordinato da un inserzione sull’Economist un libro intitolato Sex Havens che in realtà faceva parte di una interessante collana dedicata soprattutto ai segreti dei paradisi fiscali. L’autore era un permanent traveller che univa all’utile del suo status di apolide, il dilettevole della figa a tutte le latitudini. Conobbi così il T16, un club-bomboniera per tedeschi bene informati discretamente posto in una elegante palazzina di una zona residenziale a Sachsenhausen (la parte di Francoforte che rimane al di là del centro storico e della Fiera). Un piccolo FKK nel quale mi si aprì un mondo che mi portò più avanti e più volte al famoso Atlantis di Altenstadt (forse il più bel FKK secondo i nostalgici) e naturalmente ai vari Palace, Oase e qualche altro minore, ma questa è storia dei giorni nostri, purtroppo ormai da svariati anni alla portata di troppi imbecilli e pecoroni di tutte le nazionalità a cui andrebbe negato per sempre il passaporto.
Oggi sono un expat Part Time a Guangzhou (la Canton degli occidentali) dove ormai disincantato vivo le mie scorribande di onesto puttaniere romantico, sapendo che i tempi passati non torneranno più (e non solo perché le sopracciglia non sono più quelle di una volta) ma il mandorlato per fortuna resta e qualche incontro speciale ancora è possibile. Ad maiora!
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CCSP
Complimenti per lo scritto e per le esperienze…..
Sei uno degli utenti che ho sempre seguito con attenzione, per competenza e interesse comune per l’ Asia.
Benvenuto tra noi!
LittleTruths
Visit my WebsiteComplimenti per la presentazione ed il pedigree, e benvenuto a bordo!

aurelius
Ciao @chinatown27 …Bene, complimenti per il rapido giro di paesi esperienze ed emozioni !!! E credo appunto che 27 non siano gl’anni, tra la California 80 e Patpong ( eeehh si, Patpong…
) e la Cecoslovacchia !!!
A la Proscion !!!

epicuro
Visit my WebsiteCiao @chinatown27, ti ritrovo con grande piacere, benvenuto a bordo
oasiall
Complimenti @chinetown27 che curriculum!
obroni
Zest
Bentrovato @chinatown27 , quando hai tempo, calamaio e inchiostro butta giu’ qualcosa delle tue avventure mandorlate
Bombolo
Benvenuto anche da parte mia. Ne approfitto per segnalare che manca la sezione Cina, e ormai abbiamo diversi residenti che possono parlarcene diffusamente.
LittleTruths
Visit my WebsiteGrazie @Bombolo …ho appena aggiunto la categoria Cina e l’ho sostituita per questo stesso articolo a quella precedente che era “Presentazioni”, anche in considerazione del fatto che queste presentazioni ce le possiamo anche risparmiare.
Sono tutti benvenuti quì su PV, purché siano figure positive ed abbiano cose da raccontare.
LoZio
benvenuto! condivido la puntualizzazione di @bombolo riguardo alla sezione Cina…con lo chef ne sapreste di storie interessanti
dragodoro
Un saluto e un benvenuto anche da me @chinatown27
onegold
Bella li! Benvenuto!
chinatown27
Grazie a tutti. Spero di non avere sbagliato ma la mia più che una “inutile” presentazione voleva essere un excursus su alcuni frammenti di passato.
Infine una domanda magari stupida. Si possono disattivare le notifiche mail? Grassie
LittleTruths
Visit my WebsiteCiao @chinatown27 domani il webmaster dovrebbe essere reperibile e vedremo con lui aggiungere l’opzione di disattivzione notifiche da qualche parte.

Intanto per quanto riguarda il tuo post di presentazione, diciamo che di tutti quelli fatti fino ad ora é il più dignitoso (oltre ad essere l’unico che supera le tre righe in estensione) ed ha il suo perché.
Insomma, ha motivo di essere, al contrario di altre presentazioni da una riga che ho rimosso dopo pochi giorni.
Non vedo l’ora di poter leggere qualcuna delle tue storie!
Matt
Ciao Chinatown27 seguivo sempre i tuoi post, ho visto parecchie città cinesi e vado spesso a HK ma non ho mai avuto modo di visitare Guangzhou e nemmeno Shenzhen e Dongguan. Spero prima o poi di colmare queste lacune!
chinatown27
Matt,
Ciao Matt, purtroppo specie a Dongguan la situazione non sarà mai più come prima. Qui a Guangzhou ed a Shenzhen siamo stati meno toccati dal raid ma non siamo minimamente ai livelli della vecchia Dongguan anche se, volendo, c’è sempre da fare…meglio al momento rimanere su HK e Macao comunque
piranha
@chinatown27,per me è un gran piacere,anche se non hai le sopracciglia di una volta.Un caro saluto.
Stenka
@chinatown27. Ciao chinatown,e benvenuto, o meglio: NiHao! Ti leggo sempre con piacere e sempre apprezzo la tua prosa pratica, senza fronzoli e senza infiorettature inutili. Vedo poi che, curiosamente, le nostre “strade” sono molto simili e quindi, dai luoghi che citi, debbo arguire che tutte due siamo “over anta”. Ti confesso che mi hai fatto venire un po’ di malinconia quando hai citato l’Europeiskj di Varsavia (ed il Bar Sofia te lo ricordi?), il Mezdunarodnaya di Mosca e PatPong a Bamgkok. Eh si…bei tempi…che sicuramente non ritornano però hanno sempre un ricordo caro. Ora lavoro in Cina, nell’Henan, Cina del Nord, dove la “situazione ficale” (parlo del free) non è certo delle migliori causa il loro eccessivo tradizionalismo. Va però detto che, comunque, anche se ti fanno sudare sangue prima di dartela almeno le ragazze (sui 25-30, quindi già “fuorigioco”) non guardano troppo per il sottile anche se hai qualche annetto. E questo, lo ammetto, è confortante. Meno confortante è quando, dopo un po’ che le scopi, incomiciano a parlare di matrimonio. Ma tant’è, a noi pirati di lunga pezza non mancano certo gli argomenti per svicolare. Buona, anche se ancora un po casareccia, la situazione pay e, devo dire, qui al nord ci sono dei trochi di figa che al sud se le sognano. Insomma: Tiremm innanz! Un salutone ed un abbraccione.
chinatown27
@stenka grazie di cuore per l’apprezzamento e per la condivisione dei bei tempi andati.
Sono capitato a volte in Henan , poiché attorno a Jiaozuo c’è un distretto produttivo piuttosto importante per il mio settore ma non ho mai approfondito particolarmente la fauna locale, impigrendomi nella sempre fornita dispensa degli alberghi. Certamente è una società più tradizionale rispetto a quella a cui sono abituato io a Guangzhou anche se sul Delta del Fiume delle Perle i flussi migratori da ogni angolo della Cina (e che interessano in particolare le operatrici dell’industria che ci è più cara) consentono un’offerta così variegata che è difficile notare delle differenze. Un abbraccio anche a te e se capiti giù mi raccomando fatti sentire!